Obesità infantile: cos’è?

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OBESITÀ INFANTILE: il peso della salute nel piatto dei nostri bambini
In età adulta il metodo più semplice per determinare l’eccesso di peso è il rapporto peso/statura chiamato Indice di Massa Corporea (IMC = peso in Kg/statura in metri, elevata al quadrato).
Pertanto:

???? IMC > 25: definisce un soggetto sovrappeso

???? IMC > 30: definisce un soggetto obeso

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Nei bambini e negli adolescenti il rapporto della massa grassa con peso e altezza cambia fisiologicamente nel tempo e in maniera diversa fra i due sessi: la diagnosi per il sovrappeso e per obesità risulterà più complessa. Non esiste e non può esistere quindi un unico valore che definisca il sovrappeso o l‘obesità come avviene per gli adulti.

Nella pratica clinica quotidiana è sufficiente fare riferimento alle curve dei centili dell’IMC che ogni pediatra usa. Un dato superiore all’85°c è indice di sovrappeso, se il dato è superiore al 90°c è indice di obesità. Per valutare in modo più corretto l’eccesso di grasso, vengono utilizzati il plicometro (strumento che misura lo spessore del grasso sottocutaneo) e/o il bioimpedenziometro (determina l’acqua corporea e per differenza si valuta la massa grassa corporea).

I PROBLEMI DERIVANTI DAL SOVRAPPESO IN ETÀ PEDIATRICA L’obesità in età pediatrica viene frequentemente associata alle seguenti problematiche:

???? accumulo di grasso a livello del fegato (steatosi con o senza rialzo delle transaminasi)

???? disturbi psicologici
???? rialzo della pressione arteriosa

???? incremento dell’insulina, con possibile evoluzione verso un diabete di tipo 2

???? problemi ortopedici
???? aumento del colesterolo, dei trigliceridi e/o dell’acido urico

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SVILUPPO E SOVRAPPESO
Nel processo di crescita del bambino ci sono alcuni momenti che possiamo considerare maggiormente critici per lo sviluppo dell’obesità:

???? La nascita: un basso peso per l’età gestazionale associato ad un recupero rapido favoriscono lo sviluppo di obesità precoci e più difficili da gestire.

???? Il primo anno di vita: un allattamento materno prolungato parrebbe che potesse prevenire lo sviluppo di obesità, mentre l’allattamento artificiale eventualmente associato a un divezzamento precoce e troppo ricco di proteine può favorire l’aumento ponderale.

???? La pubertà: in alcuni casi il periodo puberale, soprattutto nei maschi, comporta un buon incremento di massa magra con riduzione di quella grassa; tuttavia un ragazzo che arriva all’età puberale già in sovrappeso o che registra un aumento importante di peso in questa fase della vita, è maggiormente probabile che vada incontro, anche in età adulta, all’obesità. A volte un bambino ingrassa pur non assumendo quantità esagerate di cibo: questo fatto si può verificare perché nel 97-98% dei casi l’obesità infantile è legata ad altri fattori quali:

???? sedentarietà
???? abitudini alimentari errate, con ritmo dei pasti alterati o selettività per certi alimenti

???? costituzione: un bambino con entrambi i genitori in sovrappeso o obesi ha l’80% di probabilità di andare incontro allo stesso tipo di problematica. La restante percentuale (2 – 3%) è legata a cause di altra natura, come ad esempio:

???? cause genetiche

???? ormonali

???? terapie farmacologiche prolungate

Studi effettuati sulle abitudini alimentari di bambini in sovrappeso hanno evidenziato:

???? errori alimentari quotidiani: colazione spesso assente, spuntini o merende molto ricche di grassi o dolci, pasti principali troppo abbondanti.

???? carenze o totale assenza di carboidrati complessi e di fibre (frutta, verdura e legumi);

???? eccessi di proteine (in particolare di derivazione animale) e grassi;

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Sicuramente la miglior arma che abbiamo a disposizione è la prevenzione ma, qualora non fosse possibile e il problema fosse già presente, risulta fondamentale indirizzare il più velocemente possibile il bambino verso corrette abitudini alimentari, senza demonizzare alcun cibo; andando certamente ad assecondare i gusti del bambino, a meno che non si tratti di veri e propri “capricci”. I primi a dare l’esempio corretto siamo noi adulti: migliori saranno le nostre abitudini, migliori saranno quelle dei nostri figli o nipoti che ci guarderanno prendendo spunto per il loro comportamento. Altrettanto importante è stimolare il bambino attraverso la pratica di uno sport ma soprattutto con l’abitudine al movimento spontaneo – scale a piedi, passeggiate, bicicletta.

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